Il lavoro si fonda interamente sull’instabilità della visione, una ricerca che l’artista segue da tempo.
All’interno della galleria è stata realizzata una stanza dipinta di bianco con pendenza verso l’ingresso e su uno dei due lati. Ci sono monitor bianchi incassati nel pavimento in legno da cui in escono immagini chiarissime e quasi impercettibili. Un enorme specchio riproduce l'immagine del visitatore che abbagliato da potenti fasci di luce al neon che escono da diffusori opalizzati contribuisce a mantenere l’instabilità della visione. Sul fondo dalla stanza, in retro illuminazione dall’esterno, è proiettata un’immagine teatrale della deposizione del Cristo.
Entrati nella "Chambre blaque qui bouge" (la stanza bianca che si muove) si avverte un prodondo senso di instabilità, come essere in movimento rischiando di perdere l'equilibrio. La stanza realizzata all’interno della galleria è una versione diversa dall’orinale realizzata nel 1998 all’Università 8 di Parigi il cui movimento è reale perchè azionato da pistoni idraulici.