Massimo Villani nasce a Cecina il 28 dicembre 1959.
All’Istituto d’Arte di Volterra si distingue per le innate doti artistiche e per la capacità di promuovere azioni performative.
Il critico Nicola Micieli già insegnante di Villani ricorda l’impegno del giovane artista che nel 1978 contesta la “Vetrina” – specchio della “migliore” produzione scolastica ai fini artigianali. E’ contrario alla staticità del contesto scolastico/lavorativo e, con gli allievi più sensibili alla contemporaneità e ricettivi al concetto di “Arte totale”, si batte per una scuola d’arte fucina artistico-educativa.
Negli anni in cui Villani frequenta l’Accademia di Firenze - diplomato nel 1985 - partecipa a numerosi premi e manifestazioni di scultura all’aperto. Dal 1985 insegna “plastica” in scuole d’arte e licei artistici toscani. Da molti anni è al Liceo artistico F. Russoli di Pisa.
In ogni riconoscimento, emergono la professionalità, la disponibilità, la pacatezza, l’umanità dell’artista, nonché il lavoro che attraverso la semplicità delle forme giunge a sintesi estrema.
Villani si misura con materiali poveri (argilla, cemento, vetroresina) molto efficaci per le sue “Figure” solcate da tagli profondi, alternanze di pressioni e rilievi evocando luce e ombra. Riflesso di un intuitivo quanto emozionante processo creativo sono opere di grande energia che prorompe con timbrica e semantica ammiccanti al simbolismo. Col cemento Villani realizza anche sculture monumentali presenti in numerose città. Tuttavia il pensiero che inizia a delinearsi fin dalla fine degli anni Ottanta è la ricerca della massima purezza delle “Forme”, ottenuta dalla sintesi del segno. Il marmo e il legno sono i materiali che Villani sceglie per realizzare le nuove sculture. Dalle “Steli”, opere ancora figurative in cui abbandona il cerebralismo presente nelle opere precedenti, a “Scaglie di mare” in cui l’artista, a partire dalla fine degli anni Novanta, è attratto dalla purezza della forma ma con evidenti richiami interiori che si riflettono sulla morbidezza dei volumi.
In “Scaglie di mare”, Villani ritrova la sintesi poetica di Eugenio Montale in “Meriggiare pallido e assorto” della raccolta “Ossi di seppia”: semplici e lisci, levigati dal mare. Emarginazione e disagio esistenziale del poeta in cui lo scultore si riconosce.
Dal 2007 al 2015 realizza multipli in ceramica (Forme, Steli, Figure) - esemplari unici perché trattati con differenti tecniche e colori - vasi, bottiglie e piatti con “Forme” e “Centauri”. Sempre in ceramica dà nuova vita ai bozzetti in terracotta degli anni ’80.
In “Forma essenziale” l’artista ripercorre e ricompone le sue esperienze estetiche alla ricerca di quell’essenzialità formale specchio di altrettanta essenzialità interiore di uomo e artista puro, caparbio, generoso, umano.
Cecina 1985
Nello studio 1993
Carrara 1997
FIGURA
Pietra rossa
H. cm. 200
1985
CENTAURO
Cemento, H. cm. 250
1988
FIGURA RACCOLTA
Vetroresina H. cm. 200
1985
FIGURE
Cemento, H. cm. 200
1990
FERITE
Bronzo, H. cm. 93
1997
STELI
Legno di cipresso
H. cm. 110
2000
TRONCO
Legno di quercia
cm. 110x40x26
1999
SCAGLIE DI MARE
Marmo, H. cm. 140
1999
ASSIEME
Legno di ccipresso
H. cm. 50
1998
ASSIEME
Legno di rovere
H. cm. 110
2001
SCAGLIE DI MARE
Marmo, H. cm. 40
1998
STELE
Marmo, H. cm. 100
2007
Via della Madonna 35/a
56040 Montescudaio (Pisa)
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