Gianni Bertini

Pisa 1922 – Caen (Francia)  2010
Si laurea in matematica a Pisa dove inizia anche la sua attività artistica con riflessi espressionisti e post-cubisti. La sua prima mostra nel 1946 ma, conosciuto Sebastiano Timpanaro, inizia un nuovo percorso astratto. La provincia sta stretta a Bertini e quindi si sposta a Milano e successivamente anche in Francia. Essendo un autentico innovatore, Bertini attraversa le più significative correnti artistiche del secondo novecento, in Italia e all’estero. La Francia diventerà la sua patria adottiva.
Uomo di grande intelligenza, carisma e doti creative trova porte aperte in tutti i raggruppamenti artistici che dagli anni ’50 si sviluppano in Europa. E’ uno dei massimi esponenti dell’arte informale, ma partecipa anche al MAC di Gillo Dorfles, al Nouveau Réalism di Pierre Restany ed alla poesia visiva con Sarenco,  Paul de Vree,  Théodore Koening,  Robert Filliou,  Julien Blaine, Jean François Bory, e molti altri artisti coi quali fonda riviste o collabora attivamente nella redazione e diffusione delle stesse.  Nel 1969 fonda la rivista  “MEC” che nel 1971 terminerà con l’uscita del secondo numero. Nello stesso anno entra a pieno titolo nella rivista di Sarenco “Lotta poetica”, tanto che per 12 numeri sarà anche in copertina con la stessa fotografia che lo ritrae nell’intento di sparare al lettore.  
Gianni Bertini è soprattutto uno dei massimi esponenti della Mec-Art. Quella forma d’espressione artistica, che a partire dagli anni sessanta, utilizza le tecniche di riproduzione meccanica e fotografica su carta e tela emulsionate rendendole  fotosensibili, riesce a indagare la quotidianità e la contemporaneità, riproducendole con tutti i loro risvolti, dalla mondanità all’atrocità della guerra, soprattutto in  Vietnam. I soggetti rappresentati, decontestualizzati dalle immagini solitamente pubblicate su giornali e riviste, acquisiscono una nuova e diversa funzione comunicativa, in una sorta di ready-made in cui quei ritagli di vissuto quotidiano diventano composizione artistica.

Via della Madonna 35/a  
56040  Montescudaio (Pisa)
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